Epiphàneia - La Manifestazione
Oggi, alla dodicesima notte santa dopo Natale, si vive la manifestazione Divina nel mondo.
I tre Re magi venuti dall'oriente, luogo dove nasce il sole della conoscenza.
Vengono a rendere omaggio al bambino ,il vecchio sapere si inchina al nuovo.
Portano dei doni:
ORO metallo puro ,che è la trasformazione del piombo.
INCENSO profumo che Bruciando eleva al Sacro.
MIRRA resina della Guarigione.
Iniziati ai misteri di Zoroastro, i Re Magi all’inizio furono raffigurati con il berretto frigio, proprio degli iniziati di Mitra, in seguito sostituito con la corona. Essi portarono dall’antica Persia oro, incenso e mirra per donarli al Re fanciullo, il “Padre del secolo venturo”.
Melchior, che significa “il mio Re (Dio) è luce”, portò l’oro.Baldassar, balâtsu-ushur (Daniele 1:7), “vitam eius protege”, il “custode della vita (la conoscenza divina)”, portò l’incenso. Gasphar, “l’apparire dell’aurora che s’intensifica di luce con il sorgere del Sole”, portò la mirra, ossia il miron.
L’oro, che corrisponde al Sole, simbolizza la rivelazione divina, l’abbondanza divina, la gloria, la corona regale, il potere di governare. Corrisponde al Re, all’Età aurea solare.
L’incenso, emblema del potere sacerdotale, rappresenta la vita divina, il potere di purificare, e simboleggia il “corpo immortale o spirituale”. Corrisponde al Sacerdote, all’Anima Emotiva, all’Età lunare dell’Argento.
La mirra, l’amarezza che precede la dolcezza della rivelazione della luce, è simbolo della morte mistica e rappresenta il corpo mortale del re.. Corrisponde al Guerriero Sacrificatore, all’Anima Eros dinamica, all’Età del Ferro.
I tre Re Magi, che simbolicamente riassumono l’aspetto trinitario della divinità.
Essi sono i cercatori di Dio, quelli che si mettono in cammino per andare a un loro profeta interiore, a parole come quelle di Isaia: «Alza il capo e guarda». Due verbi bellissimi: alza, solleva gli occhi, guarda in alto e attorno, apri le finestre di casa al grande respiro del mondo. E guarda, cerca un pertugio, un angolo di cielo, una stella polare, e da lassù interpreta la vita, a partire da obiettivi alti. Il Vangelo racconta la ricerca di Dio come un viaggio, al ritmo della carovana, al passo di una piccola comunità: camminano insieme, attenti alle stelle e attenti l'uno all'altro. Fissando il cielo e insieme gli occhi di chi cammina a fianco, rallentando il passo sulla misura dell'altro, di chi fa più fatica. Poi il momento più sorprendente: il cammino dei Magi è pieno di errori: perdono la stella, trovano la grande città anziché il piccolo villaggio; chiedono del bambino a un assassino di bambini; cercano una reggia e troveranno una povera casa. Ma hanno l'infinita pazienza di ricominciare. Il nostro dramma non è cadere, ma arrenderci alle cadute. Ed ecco: videro il bambino in braccio alla madre, si prostrarono e offrirono doni. Il dono più prezioso che i Magi portano non è l'oro, è il loro stesso viaggio. Il dono impagabile sono i mesi trascorsi in ricerca, andare e ancora andare dietro ad un desiderio più forte di deserti e fatiche. Dio desidera che abbiamo desiderio di Lui. Dio ha sete della nostra sete: il nostro regalo più grande. Entrati, videro il Bambino e sua madre e lo adorarono. Adorano un bambino. Lezione misteriosa: non l'uomo della croce né il risorto glorioso, non un uomo saggio dalle parole di luce né un giovane nel pieno del vigore, semplicemente un bambino. Non solo a Natale Dio è come noi, non solo è il Dio-con-noi, ma è un Dio piccolo fra noi. E di lui non puoi avere paura, e da un bambino che ami non ce la fai ad allontanarti. Informatevi con cura del Bambino e poi fatemelo sapere perché venga anch'io ad adorarlo! Erode è l'uccisore di sogni ancora in fasce, è dentro di noi, è quel cinismo, quel disprezzo che distruggono sogni e speranze. Vorrei riscattare queste parole dalla loro profezia di morte e ripeterle all'amico, al teologo, all'artista, al poeta, allo scienziato, all'uomo della strada, a chiunque: Hai trovato il Bambino? Ti prego, cerca ancora, accuratamente, nella storia, nei libri, nel cuore delle cose, nel Vangelo e nelle persone; cerca ancora con cura, fissando gli abissi del cielo e gli abissi del cuore, e poi raccontamelo come si racconta una storia d'amore, perché venga anch'io ad adorarlo, con i miei sogni salvati da tutti gli Erodi della storia e del cuore.
Benedizioni
Rhodope
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