La Pasqua e L'interludio Superiore

Ogni mese presenta giorni particolarmente carichi di energia e particolarmente preziosi per la costruzione del contatto spirituale. Sono i giorni a cavallo del Plenilunio, che consistono nel giorno del plenilunio più i due giorni che precedono e i due giorni che seguono. In questi cinque giorni la Gerarchia dei Maestri rafforza il legame con l’Umanità tutta e distribuisce e focalizza le energie extraplanetarie all’umanità. Dei 12 pleniluni dell’anno tre rivestono particolare importanza: il plenilunio di Aries, il plenilunio di Taurus e il plenilunio di Gemini. L’insieme di questi tre pleniluni vengono chiamati “l’Interludio Superiore”, perché l’irradiazione dell’energia dai livelli spirituali è massima. Anche se nella religione Cristiana si è stabilito di festeggiare la Pasqua la prima domenica dopo il plenilunio di primavera la vera festa spirituale sui piani sottili avviene il giorno del plenilunio stesso.

Il plenilunio di Aries è la Pasqua, la Festa del Cristo.
Il plenilunio di Taurus è la Festa del Buddha, il Wesak.
Il plenilunio di Gemini è la Festa dell’Umanità e della Buona Volontà.


Il Cristo con la sua venuta ha inaugurato l’inizio di una nuova era (l’Era dei Pesci), ecco perché la Festa del Cristo è il Plenilunio dell’Ariete, l’inizio dello zodiaco, che coincide con l’inizio della primavera. Durante questa festa il Cristo si collega fortemente alla sua amata umanità che ha la possibilità, raccolta in una grande invocazione collettiva, di attingere alle energie spirituali irradiate dal Cristo Stesso. Il Cristo non se ne è mai andato, Egli è sempre stato tra noi. Il Cristo, circondato dai suoi discepoli, i Maestri di Saggezza, costantemente ci irradia con il suo Amore e ricorda ai nostri cuori che ciò che Lui rappresenta è anche dentro ciascuno di noi. Egli ha indicato la via, mostrato gli strumenti e le possibilità, ma tocca a ciascuno di noi calcare il sentiero. La salvezza non può arrivare dall’esterno. Non può farlo Lui per noi. Ciascuno deve farlo da sé, scoprendo e credendo nella propria divinità interiore. Nel giorno della Pasqua l’umanità, utilizzando l’apice delle energie planetarie disponibili al momento del plenilunio, può costruire un grande ponte collettivo di contatto verso questa grande coscienza.


Ma chi è il Cristo? Il Cristo non è solo una figura cristiana, anzi, il Cristo è per molti versi differente da quanto la religione cristiana tramanda. Innanzitutto non è l’unico figlio di Dio, non lo è più di quanto non lo sia ciascun essere umano. E’ “solo” cresciuto più in fretta, incredibilmente più in fretta. Qualche milione di anni fa tutti noi eravamo dei selvaggi, poco più che scimmie, Cristo compreso. Allora le Anime, gli Angeli Solari, avevano appena preso possesso dei corpi, in gergo si dice che si erano individualizzati. Ma mentre la maggior parte di noi ha continuato per eoni a vivere senza imparare nulla, Egli ha iniziato molto presto a farsi domande, a cercare risposte, a risvegliare la propria anima spirituale e a manifestarla. Così più passava il tempo e più la distanza di coscienza tra lui e il resto dell’umanità (a parte pochissimi altri) aumentava. 

Egli ha “camminato” il sentiero e conquistato un’iniziazione dopo l’altra, espandendo la sua coscienza fino a portarla in contatto con livelli elevatissimi. “Maggiore comprensione, maggiore responsabilità” dice la legge, così egli è diventato il Maestro dei Maestri, l’Istruttore del Mondo. Ha sostituito in questo ruolo il precedente istruttore che compiuta la sua missione era stato chiamato a compiti superiori. E lo stesso farà il Cristo terminato il suo attuale compito (che lo vedrà impegnato anche per tutta l’Era dell’Acquario), perché non c’è fine alla crescita e non c’è fine alla responsabilità che questi Grandi Esseri si assumono per il Bene del Tutto. Che grande destino ci attende!

La chiesa ha poi molto confuso il ruolo e la natura del Cristo, ha travisato il suo messaggio, il suo esempio, la via che aveva indicato. E’ stato messo l’accento sul dolore e sulla morte quando il Cristo era venuto per affermare la continuità della vita, l’illusione della morte, l’immortalità dell’Anima, l’evoluzione senza sosta della consapevolezza. Egli ha rappresentato in modo magistrale il processo dell’iniziazione nelle cinque tappe principali della sua incarnazione, la Nascita (simbolicamente rappresenta la prima iniziazione, la nascita di un figlio di Dio, cioè di un uomo che si risveglia alla sua vera natura spirituale), il Battesimo (seconda iniziazione, il dominio dell’elemento acqua, cioè il piano astrale, grande campo di prova per ogni uomo), la Trasfigurazione (terza iniziazione, la fusione piena con l’Anima e la trasformazione della personalità), la Crocifissione (quarta iniziazione, la rinuncia a qualunque individualità e a qualunque acquisizione passata con la dissoluzione del corpo causale, il corpo dell’Anima), la Resurrezione (la quinta iniziazione, la Maestria sui tre mondi della vita umana, l’ascensione definitiva sul piano di coscienza Buddhico e la rivelazione di un nuovo livello di esistenza).

La sepoltura e la resurrezione al terzo giorno erano un rito ordinario nelle cerimonie di iniziazione del tempo. La vita di Gesù/Cristo ha esteriorizzato il simbolismo del processo iniziatico rendendolo accessibile a tutti e ha reso definitiva l’apertura della porta dell’iniziazione che precedentemente si apriva solo occasionalmente. Essi si sottoposero ai riti iniziatici pubblicamente, non in luoghi segreti, svelando così a tutti il destino dell’uomo, le sue potenzialità e il percorso per esprimerle. Ho scritto “Essi” appositamente, non per errore. Perché il Cristo e Gesù sono due Esseri diversi. E’ l’iniziato Gesù che è venuto al mondo in Palestina, è cresciuto con Giuseppe e Maria, e per lunghi anni ha costruito dei corpi adatti ad ospitare la frequenza elevatissima del Cristo. Nel ultimi tre anni il Cristo ha “adombrato” l’iniziato Gesù (che prenderà la quinta iniziazione, e diventerà Maestro, nell’incarnazione successiva come Apollonio di Tiana).



Cos’è il processo dell’adombramento? 

In un certo senso è simile al processo della “possessione”, in cui un’entità disincarnata si impadronisce del corpo di manifestazione di un’altra anima, la relega in un angolino e utilizza i suoi corpi per manifestare i suoi desideri. Nel processo dell’adombramento un iniziato di alto grado si fa volontariamente da parte per lasciare i corpi che ha preparato e coltivato fino ad allora per la manifestazione di un Proposito molto più grande, portato in manifestazione da un Essere molto al di sopra del suo punto di evoluzione. Egli ne cede il controllo ma rimane cosciente e presente all’interno dei corpi (grande differenza con la possessione) e rimane in stretto contatto energetico con l’Essere che sta ospitando. Ecco perché la vita di Gesù, anche nel racconto storico, ha avuto un cambiamento così repentino al trentesimo anno di vita e presenta molti punti in cui si alternano aspetti umani e Divini. Il Cristo è entrato ed uscito dall’adombramento diverse volte per lasciare l’opportunità all’iniziato Gesù di compiere il suo percorso iniziatico, affrontare le prove e superarle. In effetti è stato Gesù che ha affrontato le varie iniziazioni, fino alla quarta, alcune solo simbolicamente, per completare la grande raffigurazione del processo iniziatico, altre invece vere e propri punti culminanti del proprio sentiero di crescita, come la morte in croce.

Ma è il Cristo che ha fatto i miracoli, ha predicato, ha irradiato l’energia necessaria ad ancorare sulla terra la Nuova Era, e alla fine si è presentato nel suo corpo di  luce ai discepoli (senza essere riconosciuto, ovviamente) per dare le ultime indicazioni e dimostrare l’immortalità dello Spirito. Due vite, due missioni differenti che si sono incrociate e sovrapposte per un unico scopo: il bene dell’Umanità e la manifestazione del Piano di Dio, che il Cristo e tutti i Maestri servono. Il Cristo duemila anni fa ha preso sulle sue spalle l’evoluzione del mondo e la regge ancora, fin quando il suo ciclo non sarà compiuto, il risultato raggiunto. Solo allora prenderà un’ulteriore iniziazione e passerà a compiti ancora più elevati.

Da allora il Cristo ogni Plenilunio di Aries rinsalda energeticamente il suo legame con l’umanità che serve, che con immenso amore, pazienza e dedizione incoraggia ad evolvere, che sostiene, illumina e abbraccia col suo infinito Amore.

Durante il giorno del Plenilunio (e i due giorni seguenti) abbiamo la possibilità di restare consapevolmente in contatto con la sua energia, riflettere su quanto ci ha insegnato, sul suo esempio, sulle sue parole “un giorno voi farete ciò che io faccio, un giorno voi sarete ciò che io sono”. Sul processo dell’incarnazione e dell’evoluzione della Coscienza, sull’Amore incondizionato che egli ha dimostrato, sul sacrificio che egli con umiltà accettò (non quello sulla croce, che in realtà affrontò Gesù, ma il legarsi all’Umanità per un ciclo lunghissimo, facendosi carico della sua evoluzione avendo Egli scelto da tempo la Via del Servizio sulla Terra).

Il contatto sarà massimo nel momento esatto del plenilunio, in cui il Cristo e la Gerarchia tutta intoneranno la Grande Invocazione, in connessione con quella parte dell’Umanità consapevole che sceglierà di intonarla assieme a Loro, all’unisono, stabilendo un ponte in cui scorrerà Luce, Amore e Potere. 



Per chi non la conoscesse, ecco il testo. Buona Pasqua a tutti.

Dal punto di Luce entro la Mente di Dio

Affluisca luce nelle menti degli uomini.

Scenda Luce sulla Terra.

Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio

Affluisca amore nei cuori degli uomini.

Possa il Cristo tornare sulla Terra.

Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto

Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;

Il proposito che i Maestri conoscono e servono.

Dal centro che vien detto il genere umano

Si svolga il Piano di Amore e di Luce.

E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede.

Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano Divino sulla Terra.


Questa Invocazione o Preghiera non appartiene ad alcuno né ad alcun gruppo, ma a tutta l’Umanità. La bellezza e la forza di essa stanno nella sua semplicità, e nel suo esprimere certe verità centrali che tutti gli uomini accettano, in modo innato e normale — la verità che esiste un’Intelligenza fondamentale cui, vagamente, diamo il nome di Dio; la verità che, dietro ogni apparenza esterna, il potere motivante dell’Universo è Amore; la verità che una grande Individualità, dai Cristiani chiamata il Cristo, venne sulla Terra, e incorporò quell’amore perché potessimo comprendere; la verità che sia amore che intelligenza sono effetti di quel che viene detto il Volere di Dio; e infine l’evidente verità che solo per mezzo dell’umanità stessa il Piano divino troverà attuazione.


Benedizioni

Rhodope


Fonte: Bailey

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